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Agapanthus Africanus. Il fiore dell’amore

Gli Agapanthus sono piante perenni originarie del Sudafrica. Secondo un autore il genere avrebbe una specie unica, un altro autore gliene attribuisce una decina. Ad ogni modo, qualunque siano i nomi sotto i quali sono vendute, le varietà che si trovano in commercio sono ibridi.
Gli Agapanthus hanno radici tuberose, foglie lineari, arcuate, si sviluppano da corti rizomi con dense radici carnose. I fiori, molto vistosi, sono di solito di varie tonalità del blu, in alcuni casi bianchi e sbocciano in abbondanza durante l’estate.
L’A. africanus produce infiorescenze blu su scapi alti 45 cm da metà estate a inizio autunno. Ogni infiorescenza è formata da 20 fino a 50 singoli fiori. Piante commercializzate sotto questo nome spesso risultano essere A. Praecox.

CENNI STORICI
Il nome dato all’Agapanthus da Heritier de la Brutelle sembra un po’ sproporzionato: in greco questo nome significa fiore dell’amore. Fu introdotto,  in Europa nel 1682, dove non tardò a conquistarsi il favore dei giardinieri.

CONSIGLI DI COLTIVAZIONE
Le norme di coltura sono semplici. L’A. sopporta temperature fino a -5 °C. Dove il termometro raggiunge lo zero solo in casi eccezionali, i tuberi possono essere lasciati in piena terra: nei mesi più rigidi è consigliabile però coprire terra e piante al pedale, con una coltre di foglie, di letame e di torba. Per una buona fioritura è comunque essenziale che la pianta sverni in un locale dove la temperatura oscilli tra 1 e 8 gradi sopra zero e che sia osservato un lungo riposo vegetativo, ossia che le piante non siano annaffiate se non quel minimo necessario a far si che la terra non diventi un mattone. A marzo-aprile, prima della ripresa vegetativa, i tuberi che sono stati tolti dal terreno vanno reinterrati a 15-20 cm di profondità ed alla distanza  di 40 cm tra pianta e pianta.
L’estate si annaffi abbondantemente (nei luoghi di origine l’A. cresce accanto a stagni e lungo corsi d’acqua ).

USO IN GIARDINO
L’A. è una pianta di cui si fa spesso un cattivo uso. E coltivato quasi sempre ad esemplari singoli, in vasi o cassette dove la pianta, che ha un cespo di fogliame coriaceo e non sempre ricadente, perde l’equilibrio delle sue proporzioni. E’ preferibile piantarla con uno sfondo di roccia o perlomeno in un terreno mosso ed accidentato. Dove lo spazio lo consente è indicato l’impianto in gran numero di esemplari perché, più che un ruolo da protagonista le si addice la parte del corista.  
VARIETA’ E SPECIE
Le varietà in commercio sono molte. L’ A. orientalis,  solitamente chiamata  A. umbellatus, è la var. più diffusa . Porta fino a 20 foglie, sempreverdi, carnose, ricadenti, lunghe circa cm 75 e larghe fino a cm 5. I fiori sono blu e arrivano fino a 110 in una sola ombrella. Scapo fiorale alto da 60 a 90 cm. La var. minor nana, porta foglie larghe poco più di cm 1 e fiori blu scuro lunghi 2 cm. La var. variegatus ha foglie bianche a strisce verdi ed è piuttosto piccola. La var. albidus porta fiori bianchi, piccoli ma numerosi e foglie non persistenti.

-    Nome italiano: Agapanto, Amarillide turchina
-    Famiglia : Liliacee
-    Tipologia : erbacea perenne
-    Fioritura : luglio - agosto
-    Esposizione : sole - mezz’ombra
-    Altezza : (scapi fiorali) 45 cm
-    Temperature : sopporta minime fino a  - 5 °C
-    Peculiarità : elegante fioritura da recidere
-    Coltura : facile

 



 

Ultima modifica il 05/11/2012

 

 

 

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