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La piscina in giardino

Piscine come laghi, mari, bacini naturali immersi nel paesaggio. Oppure, al contrario, come sculture o stanze della casa. Ecco come capovolgere il vecchio concetto della "vasca in giardino".

E' sempre più forte,oggi, il bisogno di eliminare dal giardino tutto ciò che risulti troppo artificioso e innaturale. Ecco perchè nel giardino contemporaneo acqua, luci, arredi e strutture vengono disegnate e pensate in totale fusione con l'ambiente circostante, eliminando qualunque elemento superfluo, capace di ostacolarne l'assoluta purezza.
La piscina, oggi, assume quindi una funzione nuova.Si ribalta il concetto della vasca un po' a caso, dove c'è spazio. Colori, materiali, forme e vegetazione diventano i cardini attorno ai quali la si progetta: come un lago alimentato da una sorgente che esce dalla roccia, un bacino naturale nella campagna (quasi un "tappeto d'acqua"), un avamposto del mare...

Teoria opposta, che ha una sua logica soprattutto in zone prive di specchi d'acqua naturali, è quella di trattare la piscina come un'opera d'arte.

Ma tutto questo è un sogno per pochi? No. Sia in italia sia all'estero, nei grandi parchi come nei piccoli giardini, vivono numerose realizzazioni perfettamente integrate nell'ambiente. Occorre diventare più esigenti, consapevoli dei criteri progettuali e costruttivi necessari per ritrovare quel senso unitivo tra natura e civilizzazione.

LA POSIZIONE
In evidenza o nascosta?
Il principio è semplice: nelle zone in cui non viene utilizzata per lunghi mesi, e quindi va coperta con antiestetici materiali, la piscina andrebbe situata un pò distante dall'abitazione; nei climi caldi, invece, può trionfare, addirittura diventare parte integrante della casa. Purchè sia un posto soleggiato, riparato dai venti, geologicamente stabile, leggermente rilevato rispetto al piano-campagna per favorire lo sgrondo delle acque, collegabile con facilità alla rete elettrica, idrica, a quella di smaltimento delle acque e, se possibile, alla rete di distribuzione del gas per poter riscaldare l'acqua.
Nel caso vada inserita in un giardino già formato occorre fare attenzione che la zona scelta sia facilmente raggiungibile dalle macchine di scavo e dai mezzi di cantiere, specie se si sceglie di realizzarla in calcestruzzo (più duratura e stabile). Altrimenti è meglio preferire un prefabbricato in vetroresina, una struttura a pannelli saldati o a teli, o comunque uno dei numerosi sistemi alternativi oggi disponibili.

LE PIANTE E LA PISCINA
Quali e dove?
L'esperienza insegna. Arbusti e alberi devono essere piantati a una certa distanza dal bordo, in modo da non fare ombra, anche se alcuni, pur lontani, presentano inconvenienti difficilmente risolvibili. Pollini abbondanti, pappi, semi alati, foglie aghiformi o molto leggere possono arrivare fino all'acqua, sporcarla e intasare i filtri. Evitare quindi pioppi, aceri e cipressi(producono molto polline), bambù e grevillee (fanno cadere in continuazione foglie secche), pini, abeti, cedri...
E poi c'è il problema dei fiori. Alcuni, come i ciliegi ornamentali, quando sfioriscono formano veri tappeti di petali che, se finiscono in acqua, si decompongono in fretta; altri attirano in quantità insetti impollinatori, incompatibili con un tranquillo relax. Sono da consigliare quindi piante che per natura anno un'azione repellente nei confronti di alcuni insetti (quali pelargoni ed Impatiens) e quelle a fiori sterili o con un periodo di fertilità ridotto (ortensie, buganvillee, rose rifiorenti come le "Sevillana"...).

E il prato?
Nonostante attorno alla vasca esista sempre una pavimentazione larga 1,5-2 metri, gli schizzi di acqua clorata, provocati dai tuffi, possono raggiungere l'erba. Tra le essenze più resistenti le agrostidi.
Per difendere la vegetazione a contatto e, al contrario, tenere libera l'acqua della piscina dai detriti trascinati dalla pioggia, è indispensabile prevedere, tra pavimentazione e prato, una canalina di scolo.

COLORI E MATERIALI
Pavimenti e rivestimenti delle vasche, quindi, così a stretto contatto con l'ambiente, non possono essere contrastanti come un tempo. Abbandonati i celesti violenti, oggi ci si orienta verso il panna, il sabbia, il grigio. Alcuni paesaggisti, con l'intento di esaltare il blu del cielo, hanno proposto il nero ed il bruno scuro, ma di notte, anche se illuminate da fari subacquei, queste piscine sono inquietanti.

Tra i migliori rivestimenti restano le piastrelle, meglio se piccole, "a mosaico", e nei toni mélange, dal beige al verde acqua, ai celesti più tenui.
Colori a parte, i materiali di rivestimento e la pavimentazione esterna alla piscina devono rispondere a precisi requisiti: essere certificati come antigelivi, facilmente pulibili dai robot, inattaccabili agli agenti disinfettanti, non sdrucciolevoli e nello stesso tempo non troppo scabri.
Importante, dal punto di vista funzionale, anche il colore del lastricato perimetrale. Una pavimentazione molto scura (come la pietra lavica etnea),riscaldandosi al sole, può allungare la stagione dei bagni e rendere più confortevole l'uso della piscina dopo il tramonto, ma presenta l'inconveniente di scottare i piedi nelle ore più calde. Una colorazione chiara e riflettente, di contro, è più fresca ma nelle ore di maggiore insolazione, specialmente nel meridione, può creare fastidiose condizioni di eccessiva luminosità.

L'ACCESSO IN PISCINA
Vecchie scalette in acciaio o trampolini tecnologici, nell'ottica di uno specchio d'acqua perfettamente integrato o considerato come scultura, certo non trovano più posto. Per scendere in acqua sono quasi di rigore le scale sommerse in muratura, centrali o laterali. Per maggiore praticità, alcuni progettano anche corrimani non molto visibili, utili soprattutto per gli anziani.
Per i tuffi si possono innalzare muretti di roccia a ridosso dell'acqua, magari abbinati a doccioni di immissione dell'acqua di ricircolo per conferire un aspetto più naturale.
Ma scale sommerse, muretti e la vasca stessa costituiscono comunque un pericolo per persone o animali, che possono cadervi accidentalmente, e soprattutto per i bambini più piccoli, attratti dal fascino dell'acqua. In quest'ultimo caso, pertanto, è assolutamente necessario impedire l'accesso alla piscina con reti robuste e cancellate ben chiuse.

LE DIMENSIONI E LA FORMA
Quanto deve essere grande una piscina e qual'è la forma più adatta ?
Le misure dovranno essere proporzionali a quelle del giardino: una vasca di 6 x 12 metri è sufficiente per una famiglia numerosa e un giardino di 2.500-3.000 metri quadrati. La profondità dovrebbe essere intorno ai 140 centimetri, a meno che non ci siano appassionati di tuffi. Un volume eccessivo d'acqua comporta maggiori costi di gestione ed impianti di depurazione complessi.

L'economicità della manutenzione, assieme alla maggiore integrazione nel paesaggio, è proprio uno dei motivi che fanno preferire la forma rettangolare: semplice, lineare, è più facile da coprire, sia con sistemi manuali sia con quelli meccanici.
Le coperture, infatti, specie quelle invernali, sono indispensabili, un elemento da non trascurare in fase di progettazione: garantiscono la sicurezza, mantengono il calore dell'acqua ed impediscono ai detriti di entrare.Purtroppo non sempre sono gradevoli a vedersi.

Ultima modifica il 27/09/2012

 

 

 

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